Immobilità… o Riposo?
I mesi appena trascorsi, oltre a farci provare la difficoltà dell’immobilità forzata, ci hanno anche fatto comprendere come “star fermi” non significhi per forza “riposarsi”. E questo ci sembra ancora più chiaro adesso che, a estate appena iniziata, diversi di noi hanno dovuto cambiare i propri piani per le vacanze e si preparano a trascorrere, nel migliore dei casi, meno giorni di ferie e, nel peggiore a restare in città.
Cosa comporta questo per noi? Sicuramente una maggiore stanchezza fisica, meno energia per affrontare gli impegni giornalieri… ma anche stress, mente offuscata e pesante, ansia…
Una lezione importante, infatti, che molte discipline olistiche ci hanno insegnato è che noi non siamo fatti di sola carne e ossa, ma che c’è molto di più, ed esige attenzione!
I nostri Corpi
Nella Psicosintesi (così come anche in molte altre discipline) si riconoscono tre corpi inferiori più uno superiore (più altri superiori, in realtà, che però non approfondiremo in questo breve articolo).
Primo fra tutti ovviamente il corpo fisico, quello più “solido”, fatto di materia densa. Composto ovviamente da tutto ciò che di noi possiamo toccare, internamente ed esternamente. I nostri tessuti, gli organi e tutto ciò che, attraverso la fisiologia, ci mantiene in vita, ci permette il movimento e l’interazione. Ma in una visione un po’ più ampia, la nostra fisicità non si limita al confine della nostra pelle: ne fanno parte anche il nostro “modo” soggettivo di manipolare gli oggetti, di agire sull’ambiente, il nostro attaccamento alle cose, in una parola: la materia.
Il secondo corpo di cui dobbiamo imparare a prenderci cura e a cui prestare attenzione è quello emotivo, di cui fanno parte non solo le nostre emozioni mutevoli come le nuvole in cielo, ma anche i sentimenti, più stabili, strutturati e duraturi nel tempo. Vi troviamo anche i desideri profondi che custodiamo gelosamente e gli impulsi subitanei, le reazioni agli stimoli esterni o interni. Questo è il corpo più “energetico” che possediamo, dove nascono la nostra voglia e i desideri che ci animano. Sono il nostro movente nel compiere azioni e nel prendere decisioni.
Facendo un ulteriore gradino arriviamo al terzo corpo, quello mentale, la nostra parte più razionale. Ha sede nel cervello, ma il suo vero mondo sono le idee: è attraverso questo strumento preziosissimo che possiamo pensare, ragionare, comprendere il bene e il male, scegliere ciò che ci sembra meglio. Ma possiamo anche immaginare, mollare gli ormeggi e partire con la fantasia verso mete inesplorate e selvagge, dove possiamo vederci come figure eteree o tornare bambini per qualche momento.
L’ultimo orizzonte, il quarto corpo che esploriamo, è quello del corpo spirituale, che comprende la nostra parte più magica, la nostra vera essenza. Possiamo chiamarla Anima, se vogliamo darle un nome, spogliando però questa parola da ogni significato religioso. Nella Psicosintesi infatti ci si riferisce all’Anima come ad un Centro di equilibrio superiore, che va oltre alla consapevolezza quotidiana che abbiamo di noi e racchiude in sé, semplicemente, il seme della vita.
Siamo complessi… e connessi!
Questi vari corpi sono fra loro connessi intimamente. Ci è facile comprenderlo se pensiamo a com’è il nostro umore quando siamo malati, oppure a cosa accade al nostro fisico quando i nostri pensieri sono fissi su qualche problema (si apre qui tutto il campo della psicosomatica). Siamo esseri profondamente complessi, perché esiste un continuo scambio e una continua influenza fra tutte le nostre parti, spesso a livello inconscio.
Come dicevo all’inizio di questo breve articolo, i mesi trascorsi nell’immobilità del lock-down non sono stati rilassanti, proprio perché anche se il nostro fisico è stato fermo, non abbiamo potuto rilassare la mente, in costante apprensione per ciò che stava accadendo nel Mondo e di conseguenza anche le nostre emozioni hanno sussultato in costante incertezza.
Riconoscere questa complessità è importante perché ci fa capire che quando c’è un problema, che quando non ci sentiamo in equilibrio, non possiamo pensare di intervenire unicamente su uno di questi aspetti, ma è ovviamente necessario un approccio integrato, che ristabilisca in maniera totale il benessere fisico, emotivo e mentale.
Prendiamoci cura di noi… in maniera integrata!
Il primo obiettivo è sicuramente imparare a conoscere noi stessi, ad ascoltarci per sentire quale dei nostri corpi è più in difficoltà e da dove nasce lo squilibrio. Spesso, con i ritmi frenetici a cui la società ci ha abituati, quando sentiamo un fastidio o un disagio, semplicemente scegliamo di prendere una pastiglia per non sentirne i sintomi. Non ci soffermiamo a cercare di capire da dove nasce il problema. Questo però non lo farà andare via…
Il nostro corpo, la nostra mente e le nostre emozioni ci parlano continuamente. Ma è necessaria un po’ di attenzione e di silenzio per riuscire a comprenderne il messaggio.
Al CSB Torino potete trovare un’intera equipe di professionisti, pronti ad occuparsi non solo del vostro benessere fisico, attraverso azioni mirate a ristabilire la salute del corpo, ma anche ad accogliere le vostre emozioni, e ad offrirvi un percorso di comprensione mentale, che aiuti la vostra intera persona a tornare a star bene.
Il nostro punto di forza è la collaborazione! Mettiamo insieme le nostre competenze, ogni giorno, perché questo è il nostro modo di lavorare in maniera integrata.